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Ricetta tradizionale dei fiadoni abruzzesi o, come dicono da queste parti, i fiauni

 

Trovare e soprattutto scrivere una ricetta tradizionale è sempre complicato per tanti motivi. Il primo è che come tutti noi sappiamo le ricette per secoli sono state tramandate oralmente per tanto alcuni particolari variano da paesino a paesino e addirittura da famiglia a famiglia.

 

Un’ulteriore difficoltà è quella legata alle dosi, fondamentali oggi per ogni ricetta, ma complicate da ottenere, soprattutto se a raccontarcele sono i nostri nonni che alla domanda “quanta farina?” rispondono “quela che s’accolle”, per intendere la dose necessaria all’assorbimento da parte dell’impasto. Insomma, quel qualcosa che non è né più né meno del giusto, un nostrano “quanto basta” riferito esclusivamente agli impasti.

 

Nonostante questi piccoli imprevisti cercheremo di spiegarvi il più chiaramente possibile come realizzare i fiadoni abruzzesi, prodotti solitamente per il periodo pasquale. Ma ci teniamo a dirvi, per i motivi sopra indicati, che questa ricetta può essere personalizzata e variata a piacimento secondo i gusti e le tradizioni a voi più vicine. Fatte queste precisazioni passiamo alla ricetta tradizionale dei fiadoni.

fiadoni abruzzesi di nonna Irma

I fiauni di una delle nostre nonne “di paese”

INGREDIENTI

Ecco gli ingredienti necessari alla preparazione di circa 1 kg di fiadoni abruzzesi, noti a Pescocanale come “Fiauni”.

 

PER IL RIPIENO

  • 5 uova;
  • 450g di formaggio ( a seconda dei gusti c’è chi mette parmigiano e pecorino oppure parmigiano e pamigo noi consigliamo un rapporto di 60% di parmigiano e 40% di formaggio stagionato, se volete che siano meno sapidi potete aumentare le dosi del parmigiano e diminuire il pecorino o parmigiano);
  • una manciata di uvetta;
  • Pepe q.b.

 

PER LA SFOGLIA

  • 500g di farina;
  • 2 uova;
  • 1 bicchiere di vino bianco;
  • 1 bicchiere di olio extravergine d’oliva;
  • 2/3 tuorli d’uovo (da usare successivamente per spennellare prima di infornare).

 

PREPARAZIONE

In un recipiente iniziamo a preparare il ripieno che dovrà riposare almeno 5 ore ( noi consigliamo di prepararlo la sera prima per far sì che si insaporisca per bene), sbattiamo quindi le uova insieme al formaggio, uniamo successivamente il pepe e l’uvetta (quest’ultima può essere non inserita per chi non ama il contrasto agrodolce, noi consigliamo di provarla) copriamo il recipiente con un panno e lasciamo riposare.

 

Passiamo alla preparazione della sfoglia o come viene chiamata da noi “la pìttia”, sulla spianatoia mettiamo la farina formando una montagnetta vuota al centro inseriamo le 2 uova e sbattiamole per bene (questo passaggio fa sì che la pasta venga più elastica e non si rompa ) uniamo il vino bianco e l’olio ed iniziamo ad impastare. Quando l’impasto sarà bello liscio e compatto lasciamo riposare sotto un panno o un contenitore per circa 15-20 minuti. Successivamente stendiamo la pasta con un matterello o se preferite con una macchina stendi pasta, la sfoglia non dovrà essere troppo sottile per evitare che in cottura il ripieno fuoriesca.

 

Una volta stesa la pasta tagliamola con un coppa pasta circolare del diametro che preferiamo (noi consigliamo un diametro di circa 9-10 cm) . Inseriamo al centro del cerchio un cucchiaio di ripieno circa , a seconda della grandezza del cerchio, e chiudiamo a mezzaluna sigillando per bene i bordi (se vedete che con il solo tagliapasta o forchetta la pasta non aderisce bagnate con un po’ d’acqua i bordi ). Da parte sbattiamo un paio di tuorli d’uovo e spennelliamo la semiluna creata sul lato superiore. Inforniamo a 160 C° finché i fiadoni non avranno raggiunto la giusta doratura.

 

Il risultato finale dovrebbe essere pressapoco questo:

 

fiadoni abruzzesi

 

 

Speriamo di aver reso questo periodo un po’ meno triste e vi auguriamo una Buona Pasqua anche se sarà difficile ce la faremo amici.

 

Per qualsiasi dubbio sulla ricetta potete scriverci all’indirizzo email pingaria2016@gmail.com o sulla nostra pagina Facebook, saremo lieti di rispondervi e farvi compagnia.

 

Un abbraccio pingaro sperando di potercelo dare presto e tornare a festeggiare .

 

Il Consiglio Direttivo della Pingaria