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Fauna del Parco Nazionale d’Abruzzo: scopri le specie che lo popolano

 

Il Parco Nazionale D’Abruzzo si estende su un insieme di catene montuose con altitudini che vanno dai 900 fino a 2000 m.
All’interno del Parco è presente una eccezionale biodiversità la quale rappresenta un grande patrimonio per l’Italia.

 

Gli animali del Parco sono molto elusivi ma, in particolari stagioni e condizioni, è possibile incontarli e ammirarli in tutta la loro spettacolare bellezza.
Il Parco conta 230 specie di Uccelli, 67 specie di Mammiferi, 14 specie di Rettili, 12 specie di Anfibi, 15 specie di Pesci e 4764 specie di Insetti.
Conosciamoli meglio insieme e scopriamo quali potremo avere la fortuna di osservare da vicino.

I Mammiferi

Delle 67 specie di Mammiferi presenti nel Parco, 35  sono oggetto di particolare tutela.
I grandi Mammiferi sono stati il motivo principale dell’istituzione della Riserva in quanto molti di questi appartengono a specie endemiche.
Tra i Mammiferi che popolano il Parco possiamo trovare l’eccezionale Orso bruno marsicano, il lupo appenninico, la lontra, il tasso, il capriolo, il camoscio appenninico, il cinghiale e il toporagno.

 

 

L’Orso bruno marsicano

L’Orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus) può essere considerato l’animale simbolo del Parco, non è facile avvistarlo, ma quando lo si riesce a fare si può godere di un grande spettacolo della natura e di una forte emozione.

Rappresenta un endemismo esclusivo dell’Italia centro-meridionale infatti è una sottospecie dell’Orso delle Alpi, dal quale si differenzia geneticamente.
E’ stata stimata una popolazione di circa 50 esemplari.

E’ un animale di indole solitaria e molto territoriale, non attacca l’uomo e si sposta per lo più nelle ore notturne.

Si tratta di un animale onnivoro, che si nutre soprattutto (circa 80%) di vegetali che trova nel suo habitat (radici, tuberi, bacche,…) oltre che (circa 20%) di piccoli insetti che trova tra i tronchi degli alberi o sotto le pietre.

Durante la bella stagione si nutre abbondantemente per riuscire a fronteggiare con abbastanza cumuli adiposi il letargo delle stagioni più fredde.

 

Poiché è al vertice della catena alimentare, non ha predatori naturali per cui il  tasso riproduttivo è molto basso. Attualmente si è molto preoccupati perché è considerato a rischio estinzione: i pochi esemplari rimasti, accoppiandosi tra loro, riducono la variabilità genetica e di conseguenza aumentano le malattie.

E’ molto difficile ma non impossibile incontrarli. Il suggerimento è di stare immobili e non avvicinarsi a più di 100 metri .

 

 

 

Il Camoscio d’Abruzzo

Anche Il Camoscio d’Abruzzo (Rupicapra pyrenaica ornata), sottospecie del camoscio, è una specie endemica dell’Italia centro-meridionale. E’ considerato “il camoscio più bello del mondo”, caratterizzato da lunghe corna perenni, presenti sia nel maschio che nella femmina.

Una particolare attenzione va posta al suo mantello: le caratteristiche principali sono la fascia di pelo scuro sugli occhi e una macchia chiara sulla gola; il colore del mantello va dal rossiccio con sfumature giallastre su testa e ventre durante le stagioni calde, al bruno-nerastro con sfumature giallastre su muso e fronte nelle stagioni invernali, quando il manto è anche più lungo e folto.

Camoscio d'Abruzzo

Il camoscio è un animale erbivoro e preferisce le prateria di alta quota. E’una specie su cui è stato fatto un gran lavoro di ripopolamento e protezione in quanto nei primi anni 20 si era quasi estinto a causa della caccia.

Nel Parco attualmente si stima una popolazione di circa 650 camosci.
Quando si sente in pericolo emette un fischio.
Trovandosi più in basso  di lince e lupo nella piramide alimentare, ne rappresentano la principale preda.

 

Con un po’ di fortuna non sarà difficile avvistarli durante le vostre escursioni nel Parco.

 

 

 

Il Lupo appenninico

Il Lupo appenninico (Canis lupus italicus) è una sottospecie del Lupo grigio italiano ed è entrato a far parte delle specie protette negli anni 70, quando fu tolto dalla lista delle specie nocive.
Il lupo si trova al vertice della catena alimentare e per questo motivo è definito carnivoro puro: si nutre di cinghiali, cervi, caprioli, camosci ed altri piccoli animali che popolano il Parco.
Il pelo è color grigio-fulvo, tendente al rossiccio durante le stagioni calde.
Si contano circa 35-42 lupi, divisi in 6 branchi.

Lupo appenninico

Seppur difficile vederlo a causa della sua elusività, non potrete fare a meno di ascoltare, nelle ore notturne, il suo fantastico ululato.

 

 

 

Cervi e caprioli

Il Cervo (Cervus elaphus hippelaphus) era scomparso nel Parco Nazionale d’Abruzzo ed è stato reintrodotto negli anni 70; ora il Parco conta circa 400 esemplari.
Caratteristica principale dei maschi sono il tipico bramito nella stagione degli amori e i palchi; questi ultimi crescono in inverno fino a raggiungere la massima dimensione durante la stagione degli amori (settembre-ottobre) dopo di che cadono.

Cervo

E’ facile incontrarli al pascolo nelle ore meno calde.

Anche il Capriolo (Capreolus capreolus), come il cervo, era scomparso nel Parco ed è stato reintrodotto negli anni 70.

Capriolo
Vive a quasi tutte le altitudini e si caratterizza per il colore del manto: grigio-bruno nelle stagioni fredde e fulvo nelle stagioni calde.
I maschi sono provvisti di piccoli palchi con tre punte che cadono in autunno.
Nel Parco si contano attualmente circa 100 esemplari;
E’ molto facile incontrarli ed ammirarli nelle radure e nelle faggete.

 

 

 

Gli Uccelli

Il ruolo più imponente appartiene sicuramente all’Aquila reale, ma possiamo avvistare una moltitudine di rapaci  .

I rapaci diurni che popolano il Parco sono: Astore, Poiana, Falco pellegrino, Gheppio, Sparviero;

I rapaci notturni sono: Civetta, Allocco, Barbagianni.

Queste specie sono protette dalla legislazione ma rischiano comunque l’estinzione per colpa dei bracconieri.

E ‘facile incontrare nel bosco la Ghiandaia, la Cinciallegra, Il Picchio verde e l’Upupa.

Nelle vicinanze dei corsi d’acqua troviamo il Merlo acquaiolo, la Ballerina gialla e il Germano reale mentre spostandoci in alta montagna il cielo è popolato dal Gracchio, il Culbianco, il Fringuello alpino e la Coturnice.

 

 

 

L’Aquila reale

L’Aquila reale (Aquila chrysaetos) sorvola le creste più alte delle montagne.
Molto sensibile al degrado ambientale, la sua importanza nell’ecosistema è collegata al suo ruolo di predatore.

Aquila reale
Si nutre di uccelli e piccoli mammiferi, non disdegna le carcasse di ungulati.
Nel Parco ne sono presenti tre coppie ed è facile vederle volare sulle cime più alte.
Uno spettacolo a cui è possibile assistere è proprio il corteggiamento del maschio nei confronti nella femmina, una vera e propria danza tra i cieli.
Scelta la femmina, l’Aquila reale sarà fedele per tutta la vita.

 

 

 

Il Picchio di Lilford

Il Picchio di Lilford (Picoides leocotus lilfordi) conosciuto anche con il nome di Picchio dorsobianco, è tra gli uccelli più affascinanti che possiamo trovare.
In Italia, oltre che nel Parco Nazionale d’Abruzzo, è presente nel Gargano.
Sono uccelli rampicatori con becco a forma di scalpello.

Caratteristiche principali sono : dorso e spalline di colore nero  con groppone bianco o barrato, il maschio ha fronte biancastra e vertice scarlatto con ali a grosse strisce nere e bianche mentre la femmina ha il vertice nero.

Picchio di Lilford
Il loro habitat ideale si trova tra vecchi alberi maturi e marci ma l’intervento dell’uomo nel corso degli anni ha causato una perdita del valore ecosistemico dei boschi.

 

Link utili per conoscere meglio il Parco Nazionale d’Abruzzo: potete trovare informazioni riguardo il territorio, i progetti, le strategie in atto